IN BASILICATA UN’ASSEMBLEA DEI SINDACATI DI BASE, CON LA PROSPETTIVA DI UNO SCIOPERO GENERALE REGIONALE.

In attesa che i vertici dei sindacati di base diano un segno di continuità rispetto allo sciopero generale dell’11 ottobre, con un’altra iniziativa dello stesso spessore, in alcuni territori ci si inizia già ad organizzare.

Le nefaste riforme inserite nella legge di bilancio che il governo Draghi ci accinge a legiferare, hanno bisogno di una risposta da parte di tutto il sindacalismo di base, esattamente come avvenuto l’11 ottobre, è da questo presupposto che USB Basilicata, CUB Basilicata e COBAS Basilicata partono per provare ad organizzare uno sciopero generale generale.

Una terra che anche secondo i progetti di Draghi deve continuare ad essere la discarica del paese.
Il 4 Dicembre, in occasione della manifestazione indetta a livello nazionale dai sindacati di base, durante l’assemblea pubblica lanciata dai tre sindacati lucani, si discuterà anche di questa improrogabile necessità.

Riceviamo e pubblichiamo:

MANIFESTIAMO PER UNA BASILICATA DEI DIRITTI DEL LAVORO E PER I BENI COMUNI

Il 4 Dicembre la Basilicata che non si rassegna all’esistente deve far sentire forte la sua voce, non solo perché è giusto e necessario ribellarsi contro le politiche neoliberiste e classiste del governo Draghi, ma perché dobbiamo contribuire a restituire a chi è oppresso e ricattato dignità e diritto di decidere e di costruire una società solidale a misura dei bisogni collettivi e non dei profitti di padroni e banchieri.

Nessuno verrà a salvarci dall’emorragia dell’esodo di giovani e di intere famiglie in cerca di un lavoro che se c’è è al nero, saltuario, precario. Nessuno verrà a salvarci dai rischi di esubero e dai licenziamenti, se non saremo in grado di organizzarci seriamente e sapendo imporre una piattaforma di lotta coerente e condivisa dal basso. Tantomeno nessuno verrà a salvarci dalle centinaia di discariche abusive, dall’inquinamento da amianto, chimico e petrolifero; dall’inquinamento dei nostri fiumi, dei laghi e delle falde acquifere; dalla crescente spoliazione e centralizzazione del sistema sanitario.

E’ sotto gli occhi di tutti la profonda incertezza ingenerata nei lavoratori della Stellantis di Melfi ed indotto di una “transizione” solo strombazzata, che riduce al lumicino giornate di lavoro e salari, mentre si moltiplicano nella regione le crisi aziendali e le richieste di proroga di cassa integrazione; mentre le bonifiche stentano a decollare, i trasporti sono inadeguati e sovraffollati, i nostri paesi si vanno spopolando, mentre la scuola è ridotta a misere signorie prone alle multinazionali e a campi di addestramento per sfornare generazioni di flessibili precari in competizione tra loro.

In una Regione che Bardi vuole ridisegnare come corridoio tra interessi interregionali e priva di un credibile piano strategico, rischiamo di piombare nelle fosche avventure delle Autonomie Differenziate e di accogliere il deposito unico delle scorie nucleari.

In una Regione dove i cittadini sono espropriati del diritto di decidere in materia energetica e sulla propria salute, le stesse organizzazioni sindacali “maggioritarie”, che per anni hanno invocato un fondo sovrano alla norvegese basato sulle royalties delle attività estrattive, ora strillano come aquile per i tradimenti dei patti siglati da Eni e da Shell e per 140 posti di lavoro a rischio in Val d’Agri. Nel frattempo, lontano da occhi indiscreti, in Conferenza Unificata Stato/Regioni/Province/Comuni si sta decidendo, in barba agli allarmi per la conclamata crisi climatica mondiale, di sacrificare al PiTESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) i 2/3 della Basilicata fino al 2050, con ulteriori 13 concessioni di permesso e riattivando 5 permessi di ricerca sospesi.

Invitiamo quanti, lavoratori, disoccupati, agricoltori, pensionati, studenti, ambientalisti, abbiano a cuore le sorti di chi subisce senza reagire e senza parlare, a partecipare attivamente all’assemblea pubblica che si terrà Sabato 4 Dicembre a Pisticci Scalo, con inizio ore 16, per costruire dal basso una vasta e conflittuale opposizione sociale e con essa una piattaforma programmatica alternativa praticabile, credibile, necessaria.

Incontriamoci a Pisticci Scalo, emblema, negli anni ‘60 e ‘70, delle chimere di un’occupazione stabile e sicura fondata sui grandi interessi della chimica, oggi zona SIN (Sito di Interesse Nazionale) tra le più inquinate d’Italia, con elevatissimo tasso di malattie respiratorie e tumorali, che occupa una minima parte degli ex 7.000 operai, ma che si fregia degli impianti di Tecnoparco S.p.a., che da 20 anni smaltisce fanghi petroliferi e rifiuti speciali di ogni risma e provenienti da ogni dove. Tutta la Val Basento ha subìto la stessa sorte ed oggi molti allevatori ed agricoltori, impossibilitati a vivere del proprio lavoro in aree considerate “no food”, attendono con grande scetticismo le magnifiche sorti e progressive delle promesse di una ZES (Zona Economica Speciale) legata alla funzione “retroportuale” rispetto al porto di Taranto.

Se pensi che Draghi stia rappresentando gli interessi degli italiani e dei lucani, resta tranquillo a casa tua. Se pensi che le cose vadano cambiate davvero, allora dacci una mano, perché dobbiamo costruire, insieme, il giusto percorso per uno sciopero regionale generale!

(Per partecipare all’assemblea a Pisticci Scalo, si ricorda che vanno rispettate le vigenti norme di
prevenzione sanitaria riguardanti il Sars-Covid 19)

Inoltre, nei prossimi giorni verrà comunicato il locale e l’indirizzo in cui si svolgerà l’assemblea.

Promuovono l’iniziativa : CUB Basilicata, COBAS Basilicata, USB Basilicata.

Aderiscono i seguenti movimenti : No Radar Basilicata , No Triv Basilicata , Comitato di scopo della Basilicata contro l’autonomia differenziata, rivista Valori.

 

Allegati:

Il 4 Dicembre la Basilicata che non si rassegna