L’ACCIAIO DEVE ESSERE PATRIMONIO NAZIONALE

Foto di JAHuddleston da Pixabay

DI MASSIMO LAMI

Oramai le acciaerie di piombino è in mano ad una multinazionale indiana, dal nome jindal che promette molto ma poi non investe niente, anzi si mette in mano al signor Carrai, finanziere fiorentino molto intimo di Renzi, ma dopo le ultimei notizie lette sulla stampa in questi giorni e visto che ancora nessun tipo di piano industriale?

Durante la campagna elettorale per le elezioni regionali  si erano svolte varie conferenze con promesse di politici nazionali regionali e aziendali e sembra praticamente fatto il piano, invece al momento non esiste niente.

Dovevano essere firmati anche vari accordi per l’ingresso dello stato tramite Invitalia e Ferrovie dello Stato ma anche qui tutto tace. Tutto scorre nel silenzio più assoluto.

Gli investimenti promessi non ci sono e lo stabilimento è praticamente fermo, si naviga a vista senza un piano industriale. Jindal vuole investire su Piombino si o no ?

Il Governo e il Ministro dello Sviluppo Economico cosa vogliono fare di Piombino ?

Quando ripartirà il mercato dell’acciaio dopo che la pandemia sarà finita con quali impianti pretendiamo di ripartire ?

Gli impianti cadono a pezzi ma in azienda si pensa alle timbrature sui reparti che oltretutto vanno ha danneggiare i lavoratori.

Il rischio di ritrovarci senza un lavoro e uno stipendio è molto probabile se non si prenderanno decisioni di cosa fare per far ripartire la produzione.

Dovrebbero programmare e intervenire con investimenti ora per trovarci pronti per la ripartenza, ma come sempre avvenuto qui in Piombino si decide sempre dopo quando ormai è tardi.

Se Jindal non crede più in Piombino dovrebbe cedere la gestione delle acciaierie allo Stato.

La produzione interna di acciaio è fondamentale per uno Stato e deve rimanere in Italia.

In una emergenza nazionale anche il lavoro è prioritario insieme alla salute. Le rotaie ad alta velocità che Piombino produce serviranno per far ripartire il paese come annunciato dal Governo, ci sono progetti e investimenti che riguardano la rete ferroviaria nazionale.

Le ROTAIE DEVONO DIVENTARE PATRIMONIO DELLO STATO solo lavoratori e le loro famiglie non vogliono sopravvivere di cassa integrazione per ulteriori anni ma lavorare per produrre ricchezza e benessere per la comunità locale e nazionale.